Rolling Dreamers: intervista al duo delle imprese difficili.

Rolling Dreamers: intervista al duo delle imprese difficili.

Rolling Dreamers: Amicizia, turismo e passione per la bici…un sogno che diventa realtà.

Fitness Lab intervista Matteo Venzi e Andrea Gelli da qualche settimana reduci di una fantastica avventura in bicicletta.

Rolling Dreamers è il sogno diventato realtà di due amici toscani, Matteo e Andrea, che ad aprile sono stati protagonisti di un’avventura davvero straordinaria che li ha portati a percorrere oltre 1300 km in bicicletta e 13000 m di dislivello, partendo da Firenze con destinazione Parigi dove hanno poi partecipato alla granfondo Parigi-Roubaix.

Matteo e Andrea ci hanno raccontato in questa intervista tutti gli aspetti più belli della loro lunga pedalata e i progetti futuri di Rolling Dreamers.

Soddisfatti di questa nuova avventura? 

Decisamente si. E’ stata l’ennesima esperienza vissuta appieno, perché è stata un’esperienza nella quale abbiamo condiviso tre grandi nostre passioni: l’amicizia, il turismo e la bici.

(Andrea) E perché sta proseguendo il mio sogno cominciato quasi 5 anni fa (ben prima dei Rolling Dreamers) quando decisi di dare una svolta alla mia vita andandomene in Australia.
Questo viaggio non ha chiuso i miei sogni, ma anzi è stato un bellissimo punto di partenza che mi ha aperto a nuove esperienze, mi ha permesso di incontrare persone interessanti e mi ha fatto dimenticare quel fardello troppo ingombrante di paure col quale sono partito. Sono felice di aver vissuto quella esperienza che mi ha dato tanti stimoli e tante idee.
Oggi sono molto orgoglioso e soddisfatto di quello che assieme al mio gruppo stiamo costruendo.



Avete rispettato la tabella di marcia?

rolling dreamers firenzeSi, siamo riusciti a rispettarla nel percorso complessivo, nonostante qualche imprevisto.
La quarta tappa è stata quella più critica dal punto di vista delle condizioni meteo perché siamo partiti da Avigliana, in provincia di Torino, quando già pioveva e abbiamo fatto i primi 40-50 km sotto il diluvio arrivando ad “attaccare” la salita del Monginevro (valico alpino tra Italia e Francia), dove abbiamo trovato migliori condizioni metereorologiche.

L’unica modifica che abbiamo fatto alla tabella di marcia è stata quando abbiamo raggiunto la cima del Monginevro (2100 metri) dove nevicava ed era già tardi. Abbiamo deciso di scendere a Briançon e non fare il secondo passo alpino previsto per quella tappa, anche perché, il giorno successivo erano previste condizioni meteo decisamente migliori; abbiamo recuperato i 45 km circa che non avevamo fatto nella quarta tappa e quindi già dalla quinta siamo tornati in tabella rispetto ai programmi.

C’è stata qualche difficoltà in particolare?

Un viaggio del genere non può prescindere ovviamente da qualche difficoltà. Le difficoltà fanno parte del bagaglio delle esperienze che rendono più “piccante” questo tipo di avventura.

(Andrea) Per quanto mi riguarda non venivo da un ottimo periodo di forma: una brutta bronchite e impegni lavorativi non mi hanno fatto partire per Parigi nel migliore dei modi. A questi problemi si sono aggiunti fastidi alla schiena che hanno cominciato a farsi sentire fin da subito, quindi anche mentalmente è stato un inizio difficile.
Il momento peggiore è stato il giorno della tappa alpina in cui il meteo non ci è venuto proprio incontro: la neve sul Passo del Monginevro è stata una bellissima esperienza ma molto provante.
Comunque partire con queste difficoltà ha reso il tutto ancora più straordinario.

Fisicamente come vi siete preparati a questa avventura?

Non c’è stata una vera preparazione specifica perché comunque non si può prevedere tutto. Il lavoro è soprattutto mentale.
Siamo persone che abbiamo adottato il triathlon come stile di vita e continuiamo e pratichiamo sport continuativamente da anni.
Sostanzialmente abbiamo continuato a fare quello che facevamo tutti i giorni.
Ovviamente abbiamo uno staff di persone: un nutrizionista, un fisioterapista ecc… che ci hanno aiutato molto nella nostra preparazione atletica

Come è stata la vostra alimentazione?

Per quanto riguarda l’alimentazione pre-gara, abbiamo un nutrizionista che ci segue già da diverso tempo ma in realtà il nostro stile di vita prevede un’alimentazione consapevole senza diete particolari.
Crediamo che l’alimentazione sia veramente un piacere innanzi tutto e a questo non rinunciamo.
Ovviamente l’attenzione alla qualità degli alimenti è imprescindibile: noi siamo quello che mangiamo.
Il nostro motore è il corpo che ti permette di andare, vedere, star bene e occorre averne cura con un’alimentazione consapevole che comunque non ti faccia rinunciare ai piaceri della tavola.
Durante il viaggio ovviamente i tempi per fermarsi non erano molti dal momento che passavamo otto, nove ore in sella alla bici; siamo stati un po’ coccolati dal nostro staff che ci preparava panini integrali con marmellata, noci, frutta secca formaggi e quant’altro. La sera ci sfamavamo adeguatamente anche perché eravamo in Francia e ci piaceva provare la cucina dei bistrot.

Avete nuovi progetti in programma?

I progetti sono tanti…i sogni ancora di più!
Al di là delle battute, vogliamo sicuramente proseguire con queste bellissime esperienze che, anche se faticose, ti arricchiscono la vita.
I Rolling Dreamers non sono solo Andrea e Matteo ma ci sono anche altre 2 persone: Natascia e Tommaso che con noi hanno dato origine a questo progetto insieme allo staff che abbiamo già messo in piedi.
Il progetto finale è molto ampio e vorrebbe creare una sorta di cycling house: un quartier generale che deve essere il cuore pulsante di tutte le attività dei Rolling Dreamers.
Stiamo pensando ad un punto di ritrovo costituito da un laboratorio, uno spazio dove si possono acquistare nuovi prodotti sia di abbigliamento che accessori utili a queste attività sportive. Avremo in questo spazio la possibilità di approfondire vari temi, dalla passione per la bici o di altri sport fino ad arrivare a trattare tematiche inerenti all’alimentazione e alla salute fisica e a tanto altro.
Vogliamo anche proporre percorsi di bike touring, creare un bike cafè con un’attenzione particolare ad una alimentazione consapevole.
Questo è ciò in cui crediamo che abbiamo in parte nel cassetto e in parte stiamo già realizzando.

Spiegateci bene Rolling Dreamers.

Rolling Dreamers è sinonimo di bici e turismo. Siamo a Firenze che è la culla del turismo e tutto il territorio circostante è veramente una perla per gli amanti della bicicletta.
La nostra è una connotazione un po’ ibrida di questo turismo, un turismo consapevole che non solo ama andare in bicicletta ma vuole gustare i piacere del territorio, sia culinari che artistici.

C’è un aspetto importante da non sottovalutare, quello della fatica. Nel ciclismo, come in tanti altri sport è una predominante, ma la fatica è un valore imprescindibile da essa si può imparare a spostare l’asticella sempre più in alto in un processo di crescita.

Potete seguire le prossime avventure di Andrea e Matteo sulla loro pagina Facebook

Fitness Lab.

 




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